SBARCHI LOMBARDIA E VENETO CONTRO IL VIMINALE: NON ACCOGLIEREMO PIÙ NESSUNO

Quel-patto-Maroni-ZaiaMigranti, l’ira dei governatori della Lega. ROMA SONO OLTRE 47mila i migranti approdati dall’inizio dell’anno, il Viminale è alle prese con il problema accoglienza e ha chiesto ai prefetti un nuovo sforzo: servono 7.500 posti in breve tempo. La circolare del ministero è indirizzata in particolare alle regioni del Nord e del Centro che sono «in debito» rispetto alle quote da accogliere. Ma dai governatori leghisti di Lombardia e Veneto è arrivato oggi un netto rifiuto. Il sistema di accoglienza, visti gli arrivi concentrati in pochi giorni, rischia di saltare. Per questo è partita una nuova direttiva: escluse Sicilia e Lazio, considerate regioni sotto pressione, la strategia è quella di spalmare gli stranieri su tutto il territorio nazionale secondo un modello matematico che tiene conto della grandezza della regione, del numero di abitanti e della ricchezza. Parametri che indicherebbero la Lombardia come la destinataria del maggior numero di ingressi: 1.517 stranieri ogni 10mila migranti, 788 per il Veneto. Ma la disponibilità dei territori del Nord, anche della piccola Val d’Aosta, è stata finora scarsa e le regioni settentrionali accolgono meno persone di quanto richiesto: la Lombardia ospita circa il 9% degli stranieri in accoglienza, il Veneto il 4%. Ecco quindi il richiamo del ministero.

LA LEGA PROSEGUE sulla linea della fermezza con il segretario Matteo Salvini che non usa giri di parole. Gli fa eco il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Il ministro Alfano ricomincia a inondare il territorio di immigrati e le Istituzioni di circolari. Li mettano nelle caserme dismesse, ma se ne assumeranno anche tutta la responsabilità». Contro la nuova circolare anche Mariastella Gelmini (Fi) mentre il neoeletto presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è perentorio: «L’illegalità diffusa, come quella degli abusivi che sommergono Genova, deve venire immediatamente arginata».

"Il Giorno 04.06.2015"