Immigrazione, presidio Lega, alta tensione a Cantù. Molteni: sinistra da partito degli operai a partito di clandestini e zingari

Molteni CantùCANTÙ – La protesta in piazza del Carrocio canturino sabato 25 luglio, coadiuvato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Forza Nuova, contro l’arrivo di sei “clandestini dal Gambia ha richiamato in presidio decine di persone. Stessa sorte per la “controprotesta” nata dal ritrovo casuale di alcuni sostenitori del Partito Democratico e della giunta Bizzozero. Bastano poche parole ad accendere la scintilla di uno scontro – seppur verbale – infuocato. “Buonisti da strappazzo” urla il deputato leghista Nicola Molteni dal centro della piazza, “razzisti” rispondono i simpatizzanti di sinistra. Così devono intervenire le forze dell’ordine chiedendo i documenti ai democratici perché artefici di una protesta non autorizzata.

“Questa è la sinistra dell’illegalità, predicano la legalità e poi la violano sistematicamente – tuona Molteni -. Noi abbiamo chiesto permessi e autorizzazioni per il nostro presidio in piazza. Davanti al prefetto ho assunto la responsabilità, mentre loro? Sono qui a provocare, a cercare uno scontro. Racconteremo la storia di un’italiano, sfrattato, senza lavoro e senza aiuti ma questa è la storia di centinaia e centinaia di canturini, comaschi o lombardi che in difficoltà non vengono aiutati”.

Dure parole accompagnano la protesta della Lega Nord. “Stiamo accogliendo persone che non scappano da alcuna guerra, i sei ragazzi del Gambia non sono richiedenti asilo, ma clandestini. La sinistra buonista persegue con questa campagna di accoglienza smodata, ma noi leghisti non siamo contro l’accoglienza di chi scappa da una guerra, bensì contro l’accoglienza dei clandestini irregolari!”.

E Molteni racconta la storia di un italiano in difficoltà: “A lui la casa non è stata data” tuona. Da piazza Garibaldi il leghista allarga lo sguardo su tutto il sistema di accoglienza italiano, definito “malfunzionante”. La sua protesta è accompagnata dalla storia del signor Mercuri: “C’è un cittadino che non ha la pelle colorata, non viene dal Gambia, non viene dal Senegal, è un italiano, è stato sfrattato, ha perso il lavoro e a lui non l’hanno data la casa”.

 

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S.R. per canturino.com