Niente più dazi per le importazioni dal Vietnam; Risicoltori preoccupati per l’accordo dell’Unione europea. Fava: «Debolezza politica dell’Italia».

image (1)MANTOVA. «L’accordo sottoscritto dall’Unione europea sull’importazione di riso a dazio zero dal Vietnam è lo specchio di un’evidente debolezza politica del governo e del disinteresse generale al problema. A pagare saranno i risicoltori del Nord, assolutamente non tutelati a Bruxelles». Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che denuncia: «Il disinteresse ministeriale rispetto alle decisioni europee rischia di vanificare i risultati positivi ottenuti dalle Regioni, Lombardia in testa, che sul riso erano riusciti nelle fasi negoziali della Pac a escludere la coltura dal greening e a collocare 22,6 milioni di euro per gli aiuti accoppiati».

Azioni, ricorda Fava, che hanno contribuito a garantire stabilità e serenità fra i produttori, in una fase comunque positiva dei prezzi di mercato. L’assessore lombardo sollecita quindi il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, «a intervenire affinchè il tema del riso venga inserito nel prossimo consiglio agricolo dell’Unione europea, perché non si possono differire ulteriormente le questioni relative ai dazi e all’etichettatura sull’origine. Ricordo al ministro Martina – prosegue Fava – che l’Italia coltiva una superficie di oltre 220mila ettari a riso, pari al 42% del totale europeo, e che la Lombardia, da sola, produce il 42% del riso Made in Italy». Nel quadro regionale, Mantova pesa per 1.024 ettari su un totale di 90.226 (i dati si riferiscono al 2014).

A esprimere preoccupazione per l’ipotesi di un accordo bilaterale tra l’Unione europea e il Vietnam, con la possibilità per il Paese asiatico di esportare sui mercati comunitari un quantitativo pari a 76 mila tonnellate di riso a dazio zero, era intervenuta nei giorno la Cia-Confederazione italiana agricoltori: «Non ci sono le condizioni per aprire maggiormente il mercato del riso in Europa senza dazi – avvertiva il presidente nazionale Dino Scanavino – anche perché i nostri risicoltori subiscono già l’impressionante aumento dell’import da parte di Paesi come la Cambogia e il Myanmar, che possono beneficiare degli accordi Eba».

Il presidente della Cia Lombardia Giovanni Daghetta aveva parlato della questione con il direttore della Divisione cereali del Copa-Cogeca Petit Arnoud e con Paolo De Castro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, che avevano garantito la massima attenzione sul tema.