Matteo Salvini, il suo piano per bloccare il paese, il suo rapporto con la Chiesa

blocco novembre renzi merkelMatteo Salvini spiega in un'intervista esclusiva ad Affaritaliani.it la protesta anti-Renzi di novembre e il suo rapporto con la Chiesa

"Questo Renzi ha stancato tutti, almeno a parole. Daremo agli italiani la possibilità di dimostrarlo nei fatti".

Matteo Salvini parla a tutto campo con Affaritaliani.it e spiega esattamente il suo piano per la protesta anti-Renzi del 6-7-8 novembre. "Il bello è che quello che accadrà ci arriva come suggerimento dagli stessi italiani. L'avvocato che chiude lo studio. Il tassista che non lavora. I poliziotti che vogliono un segno di riconoscimento sul lavoro per dimostrare 'io ci sono'. L'agricoltore... Succederà che chiederemo a milioni di italiani che hanno le palle piene di questo governo, di queste tasse e di questa immigrazione di dare un segno, di fare qualcosa e anche di non fare qualcosa". Anche il Lotto e le sigarette nel progetto del leader leghista... "Le Cinque Giornate di Milano cominciarono così. Per dire di no all'ennesima tassa imposta dal regime i milanesi smisero di giocare al Lotto e smisero di fumare". Quindi Salvini vuole fare le nuove Cinque Giornate di Milano? "No, la storia non si ripete. Il problema è che Renzi deve essere mandato a casa subito e a tutti i costi. Da soli non ce la facciamo e quindi abbiamo bisogno dei cittadini".

Ma Forza Italia ha risposto di no al suo appello dicendo che il Paese va sbloccato e non bloccato... "Io parlo con gli italiani direttamente. Poi se i partiti vogliono aderire bene, altrimenti aderiranno i loro elettori". Anche i Cinque Stelle hanno detto di no dicendo che Salvini è il vecchio come Renzi... "I Cinque Stelle sono dei chiacchieroni. L'abbiamo visto sull'immigrazione. A parole chiacchierano, chiacchierano, chiacchierano... ma poi quando si tratta di votare votano con il Pd e a favore dell'invasione. Mi spiace, però noi certamente cerchiamo di coinvolgere tanti cittadini. Non ci sono i parlamentari del M5S? Chissenefrega". Ne ha parlato con Silvio Berlusconi della protesta di novembre? "Non ancora, lo farò sicuramente". Spera che sia al suo fianco? "Parleremo anche di altre cose, non solo di questo. Se l'obiettivo comune è riportare normalità in Italia bisogna andare a votare al più presto".

Mi scusi, ma Matteo Salvini ce l'ha con la Chiesa? "No, no. Ce l'ho con due o tre vescovi che dovrebbero andare in giro con la bandiera rossa, invece che mettere la tonaca. Ma sono pochissimi per fortuna. E per fortuna la Chiesa fa un sacco di cose positive: dagli oratori, alle missioni, alle parrocchie. Non sono due o tre vescovi comunisti a rovinare Duemila anni di impegno". Esistono preti leghisti? "Certo che sì", afferma Salvini. Ne conosce? "Certo". Sono tanti? "Io non conosco migliaia di preti, ne conosco un po'. Parecchi dei quali sostengono le nostre battaglie. A differenze di Galantino, parlano di educazione, di famiglia, di Islam". A proposito di Galantino, il monsignore ha rinunciato a parlare a Trento perché - ha detto - ci sono state troppe polemiche. Ha fatto bene? "Poteva pensarci prima".

Matteo Salvini sarebbe pronto a incontrare Papa Francesco per spiegargli le posizioni e le idee della Lega in tema di immigrazione? "Sicuramente sì, anche se penso che Papa Francesco abbia tante altre persone da incontrare prima di me. Però lo farei molto volentieri". In Vaticano? "Non sarei io a decidere dove, evidentemente, ma siccome l'ultimo dei tre giorni nostri di serrata anti-Renzi coincide con l'inizio del Giubileo... penso che sia un buon segno". Si può dire che Salvini è pronto a incontrare il Papa, dunque... "No, altrimenti sembrerei un megalomane. Ci mancherebbe altro. Il Papa ha tante cose da fare, ma se avesse voglia di capire qual è il vero pensiero della Lega sull'immigrazione io sono a disposizione. Ma non sono io a chiedere niente, ovviamente".

 

Alberto Maggi per Affaritaliani.it