Lombardia – Inchiesta Mafia Capitale 2

11111138_832208506861662_8551129495823153266_nFabio Rolfi: “Controllare cooperative e associazioni che lavorano nei campi nomadi e nei centri di accoglienza lombardi”

“Ritengo sia ora di mettere in atto una vera e propria ‘due diligence’ su campi nomadi e centri di accoglienza per stranieri, al fine di conoscere l’ammontare complessivo e i beneficiari dei soldi stanziati per coloro che si occupano della gestione delle strutture e dei relativi progetti di accoglienza. Alla luce di quanto è emerso nell’ambito dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’ infatti, ritengo sia opportuno puntare la lente d’ingrandimento su tutte quelle realtà, quasi sempre cooperative più o meno rosse, che si occupano, o sostengono di occuparsi, di campi nomadi e profughi.” Così il vice capogruppo leghista a Palazzo Pirelli, Fabio Rolfi, che prosegue: “è giusto far emergere nomi, sigle e ammontare di chi gestisce queste risorse, si rende per tanto doverosa questa azione di chiarezza, nell’interesse dei contribuenti lombardi.”

“Data la gravità dei fatti emersi a Roma – specifica il consigliere regionale del Carroccio – è legittimo preoccuparsi e accertare che il malcostume portato alla luce dalla magistratura capitolina non sia diffuso anche in altre zone del Paese. Come si è potuto evincere dall’inchiesta, il giro d’affari di queste realtà, legate a doppia mandata alla sinistra, è veramente alto e molte amministrazioni comunali, quasi sempre a guida Pd, hanno foraggiato per decenni operazioni e progetti vari, che nel concreto non hanno portato a nulla. A questo punto è imperativo capire che fine abbiano fatto tutti questi soldi pubblici, quattrini che potevano essere spesi per i servizi ai cittadini e che invece sono finiti nel buco nero della cosiddetta solidarietà a nomadi e affini. Ritengo – chiosa l’esponente leghista – sia  arrivato il momento di scoperchiare una volta per tutte il ‘vaso di Pandora’, per vedere cosa c’è al suo interno, accertando, ove esistessero, eventuali responsabilità riguardanti un possibile cattivo utilizzo del denaro dei lombardi.”

Ufficio Stampa

 

Milano, 4 giugno 2015