Calderoli: per tre settimane frontiere chiuse per il G7 di Taormina e controlli ai nostri confini? facciamolo sempre, come fanno Austria o Ungheria per bloccare invasione immigrati

15 maggio -  G7, in programma a Taormina il 26 e 27 maggio, l’Italia da martedì 10 maggio, ha sospeso la libera circolazione prevista dal trattato di Schengen fino al 30 maggio, reintroducendo i controlli alle frontiere terrestri, marittime e aeree, con quasi 10 mila uomini delle forze armate impegnati per questo, per "garantire lo svolgimento regolare e ordinato" dei vertici del G7 e assicurare, come scritto nella direttiva inviata ai Prefetti, un "elevato standard di controllo attraverso una meticolosa attività di pattugliamento congiunto nelle aree di frontiera, con mirati e rigorosi controlli, per evitare l'ingresso di soggetti che potrebbero rivelarsi pericolosi”. 
Per questi venti giorni, dunque, l’Italia si comporta come l’Austria, come l’Ungheria e come altri Paesi comunitari che controllano le loro frontiere per evitare l’ingresso dei clandestini e per ragioni di sicurezza.
Pertanto anche noi, se lo vogliamo, quando lo vogliamo, possiamo chiudere e controllare i nostri confini ed evitare ingressi indesiderati sul nostro territorio ovvero quello che  la Lega Nord  chiede da anni, inascoltata.
Ci rispondevano che non si poteva fare.
E invece adesso scopriamo che si può fare, che lo si fa per tre settimane, ma solo per il tempo necessario per avere la tranquillità per poter baciare la pantofola a sette potenti del mondo, illudendoci di essere ancora tra quei sette…
La chiusura dei porti e i controlli alle frontiere devono essere ripristinati sine die e questa misura va riconsiderata solo dopo aver neutralizzato e fatto cessare l'invasione di immigrati africani che sta subendo il territorio italiano e il popolo italiano. 

Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord