Maroni da Bologna: "Lega pronta a lasciare il Parlamento"

(ANSA) - BOLOGNA, 11 NOV - Una volta approvata la legge di stabilita', una volta fatta (o non fatta) la riforma elettorale, la Lega e' pronta a ritirare dalla Camera e dal Senato le proprie delegazioni. Roberto Maroni ha preannunciato a Bologna la strategia della Lega in vista dei prossimi delicatissimi mesi: una sorta di Aventino parlamentare per affermare che l'esperienza Monti e' finita e, nel frattempo, una campagna elettorale pancia a terra in Lombardia dove lui stesso, con il consiglio federale di domani, sara' candidato a fare il governatore. La Lega prende cosi' la rincorsa a Bologna, uno sei suoi avamposti piu' 'meridionali', per rilanciare i suoi slogan: 'Prima il nord' e 'Monti a casa'. Declinati, peraltro anche con qualche pesante caduta di stile: come quando, all'inizio del corteo al quale hanno partecipato un paio di migliaia di militanti, l'auto che apriva la manifestazione ha scandito e invitato a cantare lo slogan 'Monti e Fornero, il vostro posto e' al cimitero'. Slogan isolato e mai piu' ripetuto, dal quale la Lega ha poi preso le distanze, bollandola come l'iniziativa di un 'cretino subito isolato'. Sul palco, insieme a Maroni, c'era anche Umberto Bossi, per sottolineare ed ostentare l'armonia ritrovata. Il Senatur e' apparso parecchio a proprio agio nel ruolo di vecchio saggio della Lega 2.0, che non ruba la scena al leader riconosciuto, ma anzi passa volentieri la palla al nuovo centravanti in vista della partita lombarda, considerata non certo meno importante della sfida delle politiche. Con loro, sul palco, tutto lo stato maggiore: Calderoli, Cota, Zaia e Dozzo, insieme agli emergenti Gianluca Pini e Manes Bernardini. Cosi', per giovarsi al massimo dell'anti-montismo in chiave elettorale, nei prossimi mesi la Lega potrebbe stupire con qualche gesto istituzionalmente eclatante. 'Il Governo Monti - ha detto Maroni - oltre che fallire ha concluso: dopo la legge di stabilita' e la legge elettorale, che si dovra' fare o non fare entro Natale, proporro' al consiglio federale che la Lega ritiri le proprie delegazioni alla Camera e al Senato'. Altra idea di Maronil'appello ai sindaci, per protestare contro il patto di stabilita' e le politiche del governo, per 'azioni concrete che potranno arrivare anche alla protesta fiscale, allo sciopero fiscale e alle dimissioni di massa'. Con l'obiettivo, sullo sfondo, vecchio e nuovo allo stesso tempo, di 'egemonia del nord'. Con il governo Monti, destinatario fin dagli intenti delle contestazioni della manifestazione, da tenere ben fermo come bersaglio designato. 'Monti e' nemico del nord - ha detto Maroni - prima va a casa meglio e'. Noi siamo all'opposizione perche' c'e' stato un attacco profondo al sistema del nord, con l'aumento della pressione fiscale sulla casa che va abolita, e con l'attacco alle persone deboli. Se questo e' il risultato del governo dei tecnici, i tecnici vadano a casa subito'. (ANSA).