Grimoldi: “Noi siamo qui a Monza oggi per dire che noi stiamo dalla parte di questi due Carabinieri

Due servitori dello Stato, con le parole e con i fatti, per questo porteremo il caso in Parlamento, con un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni, per attenzionarlo su questa vicenda, per chiedergli la massima attenzione del Governo sulla situazione di questi due Carabinieri e perché il Governo faccia sentire tutta la sua solidarietà e vicinanza a questi due valorosi uomini delle nostre forze dell’ordine. E che l’aria, con questo Governo, sia cambiata nei confronti di chi indossa con onore e senso del dovere una divisa lo dimostra la visita nei giorni scorsi del ministro Salvini che si è recato a Genova per portare la sua solidarietà ad un altro Carabiniere coinvolto in una vicenda diversa da questa. Ora speriamo che sia messa la parola fine a questa vicenda e se sarà necessario amplieremo questa nostra interrogazione parlamentare anche al ministero della Giustizia, perché auspichiamo che non si sprechino tempo e risorse dei contribuenti per fare le pulci a due onesti servitori dello Stato al posto che perseguire i criminali veri e chi delinque sul nostro territorio al posto di venire espulso come previsto dalle leggi vigenti”. 
Lo ha spiegato l'on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Segretario della Lega Lombarda, questa mattina nel corso della conferenza stampa tenutasi a Monza, insieme agli assessori comunali leghisti Federico Arena e Simone Villa, per illustrare le iniziative da intraprendere nella vicenda relativa ai due Carabinieri accusati di aver picchiato un criminale clandestino in seguito ad un arresto avvenuto nel 2017 a Monza.

“Ricordo che questi due carabinieri – ha aggiunto l’on. Grimoldi - si sono ritrovati sospesi per mesi dall’Arma con lo stipendio dimezzato e tutto per le accuse di un clandestino tunisino, senza permesso di soggiorno, con una sfilza di precedenti alle spalle e problemi di tossicodipendenza, che avevano appena fermato dopo che aveva commesso da poche ore due rapine per comprarsi la droga: rubando il telefonino a un ragazzino di 13 anni prima, la bicicletta a un passante con cui sfuggire alla cattura poi. Per mesi si è creduto alle accuse di questo clandestino, che al momento dell’arresto aveva reagito con catena e coltello e, appena portato in carcere, aveva raccontato di essere stato selvaggiamente picchiato, in caserma: incredibilmente, e questo l’aspetto inquietante della vicenda, i giudici gli avevano creduto incriminando i due militari. Ora il Tribunale del Riesame ha ritenuto insussistente la misura interdittiva che era stata applicata: il quadro contro i due militari non è stato ritenuto completo e probante, in quanto non esistono indizi di colpevolezza tali da giustificare questa grave misura, dato che il referto medico parla solo di un herpes e di piccole escoriazioni alla fronte che non possono certo far desumere un pestaggio violento. In tutto questo il clandestino accusatore ha ripreso a delinquere derubando un anziano in centro e prendendo a calci un passante che lo aveva bloccato. Ora confidiamo che questo clandestino – ha concluso Grimoldi – sia finalmente espulso”.
Il consigliere comunale leghista Salvatore Russo ha infine fatto notare che: “In questo modo si è creato un precedente che intimorisce gli altri Carabinieri. Se questo clandestino fosse stato allontanato a tempo debito non avremmo avuto questa situazione e due servitori dello Stato non sarebbero stati sospesi”.