Varese Piano Stazioni e risorse bandi periferie Monti e Bianchi (Lega): “Nessun taglio, più possibilità ai Comuni virtuosi di spendere i propri soldi”

Milano, 8 agosto. “Occorre puntualizzare una cosa: i soldi per il piano stazioni, e più in generale per il recupero delle periferie, non sono stati sottratti ma sono solo congelati al 2020, con una novità importante, come quella contenuta nel Decreto Milleproroghe e proposta dal Sottosegretario Garavaglia, ovvero la possibilità di lasciar spendere ai Comuni le risorse derivanti dagli avanzi di bilancio. In questo modo si premierà chi ha amministrato bene e non gli amici di qualcuno, come avveniva con i Governi precedenti.” Lo affermano Emanuele Monti, Consigliere regionale della Lega al Pirellone e l’On. Matteo Bianchi, deputato e Segretario provinciale del Carroccio varesino.

“Posto che l’allentamento dei vincoli di spesa per i Comuni consentirà di muovere circa due miliardi di euro a livello complessivo – spiega Emanuele Monti – il congelamento dei fondi per le periferie al 2020 è in atto perché oltre il 70% degli enti locali coinvolti non avevano la capacità di rispettare i tempi stabiliti per i loro progetti. Questo permette dunque di dare tempo a tutti i comuni interessati per mettersi a norma e per regolarizzare le proprie posizioni, evitando progetti che rischiano di non vedere mai la luce, creando solo spreco di risorse.
Per Varese in realtà c’è un doppio beneficio. In primo luogo sul progetto stazioni ci potrà essere più tempo, un maggiore dibattito e una più approfondita anali della questione. Come Lega rimaniamo sempre contrari al piano elaborato da Galimberti, che a nostro avviso appare pericolosamente simile ai progetti di stampo democristiano del passato, vedi Piazza Repubblica che oggi è territorio di spacciatori e irregolari; a chi, come il sindaco e Alfieri lamentano tagli inesistenti, rispondiamo che noi vorremmo che gli investimenti siano indirizzati a potenziare la Città Giardino e non la città cemento. Speriamo quindi che la dilatazione dei tempi permetta di ripensare in maniera strutturale la cosa, evitando di creare nuovi ghetti per gli immigrati, ma piuttosto qualcosa di utile e che sia vero risanamento. Dall’altra parte, grazie al buon lavoro del Sottosegretario Garavaglia, il Mille proroghe consente di avere una libertà di spesa che i Comuni negli ultimi anni si erano dimenticati, cosa di cui potrà beneficiare anche Varese.
Questo significa niente più marchette per le amministrazioni amiche, classico modus operandi alla Renzi, ma largo alla meritocrazia di chi ha amministrato bene, generando avanzi di bilancio; se il Comune sia di destra o di sinistra non ci interessa, l’unica cosa che conta è che le idee e i progetti siano validi e utili ai cittadini.
Quanto al Comune di Varese – chiosa Emanuele Monti – non credo che Galimberti debba preoccuparsi molto, non perché abbiano amministrato bene, come è chiaro a tutti, ma semplicemente perché non avendo fatto altro che alzare le tasse a martoriare i cittadini, vedi piano sosta, penso che i soldi in cassa non gli manchino.”

“La passata impostazione – aggiunge l’On. Matteo Bianchi – vedeva le risorse dei bandi periferie premiare le grandi città. Con le nuove disposizioni invece questi fondi serviranno per sbloccare immediatamente gli avanzi di amministrazione potenzialmente di tutti gli 8.000 comuni. Finalmente si va nella direzione di un principio più equo, non più di marchetta renziana. Tutto ciò considerando anche che gli impegni per le periferie erano bloccati per progetti ancora in fase embrionale ed è proprio per questo motivo che il Governo ha proposto di rifinanziarli tra un anno e mezzo, mentre nel frattempo si dà una mano immediata a tutti i comuni meritevoli, non solo ad alcuni.
Bisogna poi specificare, sulle risorse per il Piano Periferie, come il Governo abbia salvato i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 ed erano immediatamente esecutivi.
Questo bando è stato finanziato, dall’esecutivo precedente, per metà dell’importo complessivo con le risorse stanziate sulla base di una norma su cui, fra l’altro, è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale; oltre a ciò gran parte dei progetti, che hanno ottenuto punteggi anche molto bassi, non sono riqualificazioni ma evidenti marchette di un governo Pd ad amministrazioni del loro colore politico.
Il nostro Governo invece ha deciso di utilizzare le risorse non solo per alcuni enti locali ma per tutti, al fine di consentire a chi avesse avanzi di utilizzarli immediatamente per investimenti in opere pubbliche, con un criterio finalmente meritocratico.
Infine – conclude Matteo Bianchi – occorre ribadire come Anci non possa occuparsi soltanto delle istanze di 96 Comuni, perché ne dovrebbe rappresentare ben 8000. Detto questo, in ogni caso, il bando periferie, tolti i 24 progetti immediatamente esecutivi, viene solo posticipato.”