Grimoldi: Preoccupa molto che il Parlamento dell'autoproclamato stato del Kosovo (che nella UE non è riconosciuto da ben 5 Stati) abbia deciso in maniera unilaterale di dotarsi di un esercito.
Nei Balcani oggi serve dialogo, come proposto dalla premier della Serbia, e non nuovi eserciti, peraltro su un territorio conteso in cui i diritti delle minoranze non sono riconosciuti. Così come fummo contrari alle bombe sul popolo serbo, siamo contrari a decisioni unilaterali destabilizzanti.