Grimoldi: Per il sindaco Giuseppe Sala gli immigrati di fede islamica a Milano hanno il diritto costituzionale di avere una moschea dove pregare?

Intanto non ci risulta che gli articoli della Costituzione facciano riferimento specifico all’edificazione di luoghi di culto, ma detto questo l’articolo 8, uno di quelli compresi nell’elenco dei Principi Fondamentali, ricorda che ‘Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano’. Domanda al sindaco Giuseppe Sala: non avere la minima trasparenza sulla provenienza dei fondi qatarioti o sauditi con cui gli islamici a Milano (o fino a due anni fa nella vicina Sesto San Giovanni) vogliono costruire maxi moschee non contrasta con il nostro ordinamento giuridico? Non sapere che sono gli imam, da dove provengono, che preparazione hanno e cosa predicano nei loro sermoni in arabo non contrasta con il nostro ordinamento, per banali ragioni di sicurezza? Avere dei responsabili delle varie comunità islamiche milanesi che non hanno mai condannato gli attentati jihadisti in Europa e che negli ultimi quattro anni non hanno mai manifestato (sono scesi in piazza solo contro Israele, uno Stato storicamente amico dell’Italia) contro Il terrorismo islamico non contrasta con il nostro ordinamento giuridico? Verrebbe poi da aggiungere che nessuna comunità islamica milanese o lombarda ha condannato verbalmente il massacro di Sana Cheema in Pakistan e l’assoluzione dei suoi assassini, dimostrando solidarietà e vicinanza ad uno Stato fondamentalista che non rispetta i più basilari diritti umani e anche questo contrasta con il nostro ordinamento giuridico. Comunque ci fa piacere che Sala almeno riconosca che i milanesi non vogliono moschee a Milano, almeno per una volta tanto anche lui riconosce la realtà...