Pirellone, commissione Sanità approva Risoluzione Avis Emanuele Monti (Lega): “Avis motivo d’orgoglio per la Lombardia, specializzandi nei punti di raccolta e revisione delle tariffe”

Milano, 13 marzo. “Si tratta di una risoluzione dal grande valore pratico e simbolico, che prende atto dell’importanza di una realtà che dona grande lustro alla nostra regione, ovvero quella dell’Associazione Italiana Volontari del Sangue, nata proprio in Lombardia, a Milano, nel 1927.” Questo il commento di Emanuele Monti (Lega) Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Pirellone e relatore della risoluzione approvata oggi all’unanimità, recante come oggetto “Determinazioni in ordine alle disponibilità di personale medico presso le unità di raccolta sangue ed emoderivati”.

“Il testo approvato oggi –prosegue Emanuele Monti – e che dovrà presto passare al vaglio dell’Aula, pone delle richieste importanti, che riguardano da vicino il mondo delle donazioni di sangue. In primo luogo si impegnerà la Giunta, in particolar modo l’Assessore al Welfare, ad individuare un modo idoneo per soddisfare la sempre maggiore necessità di medici nelle realtà che operano i prelievi e la raccolta, consentendo l’uso di medici specializzandi presso le unità di raccolta del sangue e di emocomponenti dell’Avis, ricomprendendo queste attività direttamente nel percorso di formazione e quindi riconoscendo i crediti formativi. 
La seconda richiesta, non meno importante, è quella di promuove in Conferenza Stato-Regioni presso il Governo nazionale, una revisione delle tariffe di cessione degli emoderivati e delle quote di rimborso per le attività svolte dall’Avis. 
La promozione, la tutela e la difesa dell’attività di raccolta del sangue, svolta in misura preponderante in Lombardia proprio da Avis, rappresenta una battaglia portata avanti dalla Lega e dallo stesso Matteo Salvini in moltissime occasioni. L’importanza di questa attività è quotidianamente visibile nei nostri ospedali: grazie allo sforzo di volontari e donatori il nostro sistema sanitario riesce a coprire il fabbisogno regionale. Ma occorre continuare a sostenere ed incentivare lo spirito della donazione – conclude Emanuele Monti – nella consapevolezza di come un gesto che costa uno sforzo minimo può davvero salvare la vita di un’altra persona.”