Grimoldi: il CETA va fermato

A due anni esatti di distanza dall’entrata in vigore a livello europeo, a titolo provvisorio, del Ceta, il trattato per il libero scambio commerciale tra Unione Europea e Canada, secondo un’analisi di Coldiretti le nostre esportazioni nel mercato canadese di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, due eccellenze della Pianura Padana e portabandiera del Made in Italy nel mondo, sono crollate del 32%, come era prevedibile e come temevano i nostri produttori in quanto accordi di libero scambio fatti in questo modo favoriscono l'aumento del falso Made in Italy danneggi il nostro export e quindi i nostri agricoltori. Questo crollo del nostro export rappresenta un danno enorme per i nostri produttori, agricoltori e allevatori e si traduce anche in una perdita di posti di lavoro. L'Italia sta applicando il Ceta senza che il Parlamento italiano lo abbia ancora ratificato, anche se il ministro dell’Agricoltura, la Bellanova, sostiene che l’accordo è già in vigore. Non è così e voglio proprio vedere, se e quando la ratifica del Ceta approderà in Parlamento, voglio vedere chi e con che faccia voterà per questo trattato tafazzista, che sta già ammazzando il nostro agro alimentare: chi lo voterà dovrà poi risponderne ai nostri produttori, allevatori e agricoltori.