Grimoldi: La Turchia, ormai chiaramente fuori da ogni dialogo con l’Europa, fuori da ogni nostra logica, da ogni nostro valore, non può fare parte della nostra Europa, politica e commerciale, ma nemmeno di quella sportiva

Per cui, in attesa che la UE approvi delle sanzioni contro Ankara, ora si muova anche la UEFA, l’organismo europeo del calcio professionistico revocando la finale di Champions League assegnata a Istanbul il prossimo 30 maggio. Un evento prestigioso, mediatico, con ricadute economiche, commerciali e turistiche che Ia Turchia non merita di avere. Si revochi questa assegnazione e si trasferisca la finale ad un’altra città europea dove i nostri valori di rispetto della vita umana, della pace, della sovranità degli Stati, dei diritti umani, delle libertà di pensiero e parola, vengono rispettati e non calpestati con i carri armati.